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La Via Etica della Seta passa anche per Vittorio Veneto

Il Museo del Baco da Seta dell’ex Filanda Maffi a San Giacomo di Veglia – Vittorio Veneto (TV) ha ospitato nel luglio del 2016 un evento fortemente voluto da Angelo Dal Mas del Maglificio Giordano’s, una delle realtà venete che recentemente hanno costituito “Venice Textile Manufacturers”, la prima rete di imprese dell’Eccellenza Tessile.

“Tessere relazioni è fondamentale per imprese d’eccellenza che condividono un inestimabile patrimonio”. A. Dal Mas

Questo è uno degli slogan più cari a queste aziende in rete, che propongono l’impareggiabile qualità dei loro prodotti nel mercato globale. È proprio da qui che nasce l’idea di un incontro tra varie realtà interessate alla rinascita della gelsibachicoltura in Veneto, facendo il punto della situazione dopo gli ultimi sviluppi del progetto “La Via Etica della Seta” e lanciando nuovi spunti ed impegni per il futuro.

Dopo i saluti iniziali di Massimo Ciacchi (Presidente della Cooperativa Fenderl, che ha gestione del Museo del Baco da Seta), di Giovanni Napol (Ass.re alla Attività Produttive del Comune di Vittorio Veneto) e Angelo Dal Mas, al tavolo dei relatori si sono susseguiti i referenti del progetto della Seta Etica:

  • l’imprenditore orafo Giampietro Zonta di D’orica, che con la moglie Daniela Raccanello -ideatrice dei primi gioielli in oro e seta 100% Made in Italy- ha dato il via al progetto e lo ha finanziato;
  • Claudio Gheller di Veneto Marketing Srl, project manager e referente per l’area marketing&comunicazione;
  • la Dott.ssa Silvia Cappellozza, ricercatrice e responsabile dell’Unità di Bachicoltura del CREA-AA di Padova (ex Crea-Api), centro di eccellenza scientifica riconosciuto a livello mondiale;
  • il Dott. Angelo Paganin del Cantiere della Provvidenza di Belluno, cooperativa sociale attiva nella parte agricola della filiera di produzione della seta.

Dal 2014 si sta lavorando con grande impegno alla riorganizzazione e riattivazione di questa filiera, completamente italiana dopo circa 50 anni. Una filiera in cui tutti sono utili ed indispensabili, diventata ormai un punto di incontro tra antiche tradizioni, ricerca, innovazione, realtà industriali, aziende agricole, Enti che si occupano di promuovere la cultura, le tradizioni e la bellezza dei nostri territori.
I tempi sono ormai maturi per concretizzare le intenzioni e gli entusiasmi finora riscontrati, anche in collaborazione con altri partner che possano far squadra assieme per proseguire in questa ‘avventura serica’ che potrebbe sicuramente dare grandi soddisfazioni a livello internazionale.

“Niente è impossibile se lo vogliamo. […] Mi piacerebbe che tra qualche decennio in questo museo ci fossimo anche noi, come artefici della rinascita del baco da seta.
[…] Non è impossibile fare società, fare rete tra imprese etiche, tra imprese intelligenti, tra imprese che guardano lontano.
Noi siamo cinque imprese partite da poco, insieme per lavorare meglio e farci conoscere di più nel mondo. Abbiamo dimostrato che si può lavorare insieme. Io spero che da questa sera altre persone si aggiungano a questa rete e guardino lontano.
Perché il mondo ci ama. Questo sarebbe il vero Made in Italy”.
A. Dal Mas

Conclude l’incontro Giampietro Zonta, con una riflessione sul fatto che la seta italiana, definitivamente estinta con la chiusura delle ultime filande del Veneto, come l’Araba Fenice sta ripartendo proprio da qui:

“E noi vorremmo ripercorrere a ritroso l’Italia
e ritornare in Sicilia per unire l’Italia con la seta,
con questo filo che è più forte dell’acciaio.
Ci riusciremo? Da soli… no.
Ma con voi e con tanti di voi, sicuramente si”.
G. Zonta


I passaggi salienti dell’evento sono stati raccolti nel seguente video:


Per il buffet finale, un ringraziamento particolare ai ragazzi del centro “Le Filande” di San Giacomo di Veglia, impegnato in progetti educativi e di inserimento lavorativo per persone con disabilità, e a tutti i collaboratori intervenuti per l’evento.